Come ricavare un secondo bagno

Realizzare un secondo bagno

Come ricavare un secondo bagno

Teorema-60x35R-art-5002Vivere in un appartamento in città è senza dubbio la scelta principe di tutto il mercato immobiliare nazionale. I motivi sono tanti: scegliere casa nei centri abitati consente una maggiore comodità negli spostamenti, la possibilità di usufruire più facilmente dei mezzi pubblici e, nella maggior parte dei casi, garantirsi un percorso più breve per andare a lavoro.

Ovviamente tutto questo ha un prezzo, prescindendo da quello economico: gli appartamenti che il mercato propone sono sempre più piccoli è i servizi vanno ottimizzati. In questo senso bisognerà accontentarsi di spazi in comune piuttosto ristretti o comunque ben diversi da quelli realizzabili in una casa fuori città.

Tecnicamente, la zona di maggior “sofferenza” in merito alla gestione degli spazi è quella del bagno: la presenza di un unico servizio, quando si è almeno in due se non di più ad abitare all’interno dello stesso appartamento, può diventare un problema radicale per la coesistenza nello spazio abitativo.

Sono questi i casi principali in cui si valuta l’ipotesi di realizzare un secondo bagno nella casa, qualora le metrature ne consentano quantomeno la possibilità fisica.

Creare un secondo bagno è assolutamente fattibile, purché si rispettino alcune regole fondamentali di tipo burocratico, tecnico e progettuale.

Anzitutto sarà opportuno seguire le norme edilizie ed inviare le opportune comunicazioni agli uffici comunali, al fine di ottenere l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera.
Per quanto riguarda la realizzazione fisica, si ritiene SEMPRE opportuno affidarsi a ditte specializzate, in ogni caso sarà bene elencare i principi pratici che verranno seguiti nella costruzione del secondo bagno, prescindendo da chi si occuperà dei lavori.

Modifica della planimetria e parametri base

Creare una stanza significa variare la planimetria originaria. Nessun problema, purché venga tutto notificato agli uffici competenti che aggiorneranno i registri catastali. In secondo luogo, bisognerà osservare alcune norme base (che sarà importante conoscere anche per monitorare il lavoro di eventuali professionisti):

Un secondo bagno non potrà avere altezza inferiore ai 240cm ed avere una superficie inferiore ai 2mq. Inoltre, secondo la legge, il bagno non può teoricamente affacciarsi su una camera, ma se si tratta di un secondo bagno sarà possibile purché non si tratti di un affaccio su qualsiasi ambiente della zona giorno.

Bisognerà tra l’altro coinvolgere un tecnico specializzato che si occuperà di dichiarare la conformità dei lavori che verranno eseguiti, l’osservanza delle leggi italiane in merito etc.

Realizzare un secondo bagno: gli impianti idrici

Ovviamente, nonostante qualsiasi cosa sia teoricamente fattibile, partiamo dal presupposto di cercare di ottenere più vantaggi possibili dalla Next-wc-bidet-a-terra-art-8309-8310struttura abitativa preesistente. In questo senso per la realizzazione del secondo bagno utilizzeremo gli impianti idrici della cucina o, se possibile, del primo bagno (se adiacente).

I nuovi tubi andranno collocati nel pavimento, bisognerà quindi rimuovere quello preesistente e valutare una nuova piastrellatura o, per risparmiare, un ottimo pavimento laminato.
Discorso diverso se si deciderà di utilizzare sanitari sospesi: questo consentirà di far correre i tubi lungo le pareti anziché sotto al pavimento, e si avrà un impatto estetico anche piuttosto efficace (i sanitari in sospensione donano ampiezza all’ambiente, sono quindi ideali nei bagni piccoli).

Ovviamente sia l’impianto idrico che quello elettrico dovranno essere installati in base alla posizione dei sanitari, della doccia o vasca e di tutti i complementi di arredo bagno che si intendono collocare, compresi i punti luce e le aree in cui si intende installare prese elettriche. Questa operazione è fondamentale nella tempistica, va dunque progettato tutto prima di compiere fisicamente azioni di costruzione.

Nel caso di assenza di finestre, sarà obbligatorio (per legge) provvedere all’installazione di un aspiratore.

Realizzare un secondo bagno: arredo e finiture

Una volta messe a punto le opere “tecniche” ci si dedicherà a quelle di natura estetica: da questo punto di vista il principale fattore da tenere in considerazione non è la bellezza, ma il budget. È infatti molto difficile stabilire il costo di un bagno completo, poiché tale informazione è la risultante di moltissime variabili.

Il mercato dell’arredo bagno presenta soluzioni di ogni genere per ogni tipo di esigenza, alcune delle quali costituiranno un notevole risparmio, mentre altre contribuiranno a far lievitare il budget.
In linea di principio, quando ci si chiede quanto costa arredare un bagno (e predisporne gli aspetti tecnici), parliamo di cifre che si aggirano tra i 4.000 e i 6.000 euro. Ma ovviamente sono parametri di massima.

La scelta dei sanitari sospesi per esempio è leggermente più dispendiosa dei sanitari normali, ma consente di risparmiare nell’opera primaria di installazione tubazioni. Allo stesso modo un box doccia standard avrà costi inferiori rispetto ad una vasca su misura di un bagno piccolo (partiamo sempre dal presupposto che un secondo bagno di un appartamento standard non godrà di grandi dimensioni, e si dovrà quindi valutare supporti d’arredo “su misura”).

Per quanto riguarda i rivestimenti, si potranno valutare le classiche piastrelle o, in alternativa, degli elegantissimi mosaici o dei laminati tecnologici molto moderno. Se desideriamo invece qualcosa di più ricercato che abbini tecnica antica a materiali contemporanei e idrorepellenti, la scelta quasi obbligata è un bellissimo stucco veneziano.

 

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